Prima vennero a prendere…

Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare

Questo testo attribuito a Bertold Brecht racchiude il senso del Giorno della Memoria e lo cala dritto dritto nei nostri giorni. Il rischio che io vedo in questa ricorrenza è infatti quello di farci pensare che quella tragedia vada si ricordata ma contestualizzata solo in quell’epoca ormai passata ed attribuita alla follia nazista sicuramente da condannare e da mettere al bando.

Ma non riusciamo a fare un passo in più; quello che ci consentirebbe di riflettere sul fatto che, tutte le volte che tolleriamo che a qualcuno, magari anche vicino a noi, viene negato un diritto o  viene fatto un torto e noi non facciamo nulla per aiutarlo o addirittura ci voltiamo dall’altra parte, proseguiamo nella logica che durante il nazismo ha tollerato la Shoah.  L’indifferenza, l’apatia, la pigrizia che ci fa stare comodi nelle nostre piccole sicurezze è una sorta di miopia che non ci permette di vedere più in la del nostro naso.

E quando ci accorgeremo che stanno togliendo anche a noi i nostri diritti e la nostra libertà, sarà ormai troppo tardi.

Pubblicato da

Tiz

Informatico di mestiere, fotografo nel tempo libero per passione, curioso di natura.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.