Playlist per il giorno della memoria

Per “meditare che questo è stato” (Primo Levi) ho selezionato una play list di canzoni che hanno per argomento l’Olocausto e la Seconda Guerra Mondiale.

Auschwitz di Francesco Guccini – ho scelto la versione live con i Nomadi contenuta in Album Concerto del 1979. Tratteggia la grande tragedia dei campi di concentramento e ne proietta la tragedia nel presente e nel futuro: fino a quando l’uomo ucciderà il suo fratello?

L’ultimo viaggio della Casa del Vento – tratto dall’album Il grande niente, con la voce di Betty Vezzani dei Modena City Ramblers. Narra la storia di Carolina Lombroso, che partorisce il quarto figlio sul treno per Auschwitz dove morirà con i 4 figli.

A volte di Cisco – tratto dall’album La lunga notte. Scritta dopo un viaggio a Birkenau (bosco di betulle il suo significato in italiano). Per testimoniare ciò che è stato e tramandarlo.

Notte di San Severo della Casa del Vento, ho scelto la versione dei Modena City Ramblers con Luca e Sauro Lanzi della Casa del Vento nell’album Appunti Partigiani. Narra la storia del nonno di Luca e Sauro Lanzi morto nella strage nazista di San Severo il 16 Luglio 1944.

Sette Fratelli dei Mercanti di Liquore e Marco Paolini, tratto dall’album Sputi. E’ la storia dei fratelli Cervi fucilati dai nazisti, ma di fronte alla morte “non eri tu fucile, il più fermo, il più forte”.

Nella Chiesa di Bellusco dei Mercanti di Liquore tratto dall’album Cosa te ne fai di un titolo. Racconta l’irruzione delle SS nella Chiesa di Bellusco, durante una Messa, alla ricerca di partigiani. Il coraggio del prete salva i presenti e i partigiani nascosti. La guerra ha percorso anche le strade della mia Brianza.

L’uomo di Monaco dei Nomadi, ho scelto una versione live cantata da Augusto Daolio. Sono passati gli anni, i decenni. Un vecchio incrociato a Monaco, fa pensare all’autore ad un passato come soldato nazista che ha calpestato le strade d’Europa. Ma ormai le rughe sono passate sul suo viso e non ha gli “artigli” della bestia nazista ma le sue mani tremano “come quelle di mio padre”.  Manteniamo la memoria, ma il tempo è fortunatamente cambiato, l’Europa è in pace.

Scattata durante il mio viaggio in Polonia nel 1991.
Scattata durante il mio viaggio in Polonia nel 1991.