Recensione del film “Se Dio vuole”

Vedi il trailer di “Se Dio vuole” e pensi: ok, vado al cinema a farmi due sane risate.

E poi, una volta in sala, ti ritrovi sicuramente a ridere a crepapelle ma anche, e soprattutto, a riflettere. Rifletti sull’ipocrisia che governa i nostri rapporti sia di lavoro che famigliari. L’ipocrisia a cui ci aggrappiamo per non dover far fatica.

La fatica di combattere per affermare le nostre qualità sul lavoro, come fanno i membri dell’equipe del famoso cardiochirurgo Tommaso (impersonato da Marco Giallini): si limitano ad odiarlo e criticarlo alle sue spalle.

Ma è anche l’ipocrisia a cui ricorre Tommaso nei rapporti con la famiglia per non fare la fatica di capire la solitudine in cui è sprofondata la moglie, la banalità della vita della figlia (l’ameba) e del genero (il miserabile) e l’improvvisa vocazione del figlio Andrea che affascinato dall’incontro con Don Pietro (Alessandro Gassman) e con Gesù decide di lasciare gli studi di medicina e di entrare in seminario.

Proprio questo evento scardina la routine familiare e porterà Tommaso ad un incontro – scontro con Don Pietro da cui però uscirà trasformato. Ed infine riuscirà a capire qual è la forza … che fa cadere una pera dall’albero.

Pubblicato da

Tiz

Informatico di mestiere, fotografo nel tempo libero per passione, curioso di natura.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.