Pendolari gentili

Ritorno a casa in treno è venerdì sera.
Stanco, mi addormento dopo aver letto qualche pagina di giornale.
Mi sveglio di soprassalto, vedo la mia stazione.
Raccolgo al volo le mie cose e corro alla porta per scendere.
La porta è già chiusa, non posso più scendere. Corro nell’altro vagone nella speranza di riuscire ad aprire la porta. Il treno parte.
Mentre sto aspettando la stazione successiva, già pensando al fatto che dovrò aspettare circa mezz’ora per tornare indietro, sento una voce che mi saluta.
Un uomo che conosco di vista, sono più amico di suo fratello. Gli racconto sconsolato che sarei dovuto scendere alla fermata precedente ma che mi sono addormentato e non ho fatto in tempo.
A questo punto lui, arrivato a casa, perchè abita a 10 metri dalla stazione dove scendiamo, si offre di accompagnarmi alla stazione precedente in macchina.
La gentilezza ancora esiste.
Fai il bene e il bene torna.